giovedì 13 maggio 2010

Onna

Lunedì ero a Onna e temevo per il mio controllo dei dotti lacrimali. Prima siamo passati a Paganica a ritrovare la bottega di De Paulis e mangiarci un panino con il prosciutto più buono del mondo, e comprarmi salamini e salsiccette. Che a pancia piena le emozioni si affrontano meglio.

E poi non lo sapevo bene cosa aspettarmi a Onna. Cosa ci vado a dirgli, io, agli onnesi?

Bene, è stata una cosa molto bella ed affettuosa, nel loro centro polivalente, con tante persone venute a incontrarmi, nonostante stessero rientrando dal funerale di una signora anziana, sempre un addio doloroso per una piccola comunità coesa come questa. Ho rivisto vecchi amici, i pochi che avevo, e ne ho conosciuti di nuovi. ho scoperto che la mamma di Tiziana è parente di zia Maria Laura, da cui siamo stati in questi giorni. Zia che ha telefonato il giorno dopo la nostra partenza per dirmi che le avevo regalato un libro e una notte insonne, perché ha fatto mattina per finire di leggerlo.

Una reazione che mi hanno detto anche Giustino Parisse e gli altri che lo avevano letto. I due ragazzi che hanno letto risparmiandomi di farlo, perché non è vero che scrivere un libro debba essere catartico, magari lo è leggerlo, ma non scriverlo. Io certi brani non potrò mai leggerli in pubblico, punto e basta, ma lo hanno fatto loro per me.

Ho rivisto per un attimo un ragazzo conosciuto tanti anni fa alla sagra di Onna, che mi ha detto che gli hanno recentemente riportato una foto, relitto da un naufragio, in cui ci sono anch' io. Una cosa che mi ha commossa da matti, altro che venire taggati su Facebook.

Poi solo il giorno dopo mi sono ricordata. Mi sono ricordata che dopo quella festa lui mi aveva telefonato e voleva venire a trovarmi al mare. E io, stronza, ho detto scusa ma ho tanto da fare.

Stavo per partire per l' Olanda, io in quel momento dovevo andarmene. E forse ho temuto che rivederlo, lui di Onna e già con un lavoro serio e forse definitivo, non sia mai ci fossimo trovati simpatici. Che io non ho mai avuto un fidanzato prima del capo perché da mia madre ho ereditato questo gusto di guardare ai mondi possibili e al lungo termine.

E in quel momento il mio obiettivo nella vita era partire. E non a caso poi l' ho trovato in Olanda il fidanzato. Ma a Renzo non ho fatto a tempo a dirlo, e non serve neanche. Perché oltre al piacere e alla sorpresa di rivederlo, io ho provato un gran senso di colpa per l' invito declinato, che magari non aveva neanche niente di sentimentale dietro, di tanti anni fa.

Ma se non era per Statale 17 a tutte le persone che mi ha fatto conoscere e ritrovare, io certi mondi possibili non li avrei mai più ritrovati o cercati o trovati.

E invece come tutti ho trovato vecchi e nuovi amici, come tutti. Come i volontari della provincia di Varese che proprio quello stesso giorno erano a Onna, e si sono commossi al mio posto senza più riuscire a parlare per l' emozione di ritrovarsi lì dopo esserci stati nei giorni senza tempo e senza prospettiva di dopo quella scossa.

Mi hanno regalato due libri.

Libri per libri, parole per parole. non è vero che le parole non servono a niente, ma certe volte se ne può anche fare a meno. ecco, di questo bellissimo incontro a Onna posso solo dire che è stato molto affettuoso.

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